La Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati si è riunita ieri per discutere il decreto Balduzzi. Da più parti sono arrivate delle rimostranze, per un decreto che sarebbe più paragonabile alle sue primissime versioni.
La Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati si è riunita ieri per discutere il decreto Balduzzi. Da più parti sono arrivate delle rimostranze, per un decreto che sarebbe più paragonabile alle sue primissime versioni.
Il Decreto Balduzzi, in vigore dallo scorso 14 settembre, è ancora oggetto di discussione. Ieri, infatti, alla Camera si è riunita la Commissione Affari Sociali per una discussione in merito alle norme contenute. Non sono mancate le critiche, piuttosto bi-partisan, e non è improbabile attendersi la proposta di alcuni emendamenti.
Anrdea Sarubbi del Partito Democratico, ad esempio, ritiene che andrebbe inserita nuovamente la distanza minima tra le sale da gioco e le scuole, quella inizialmente prevista nell’articolo 7. Inoltre, secondo Sarubbi, il decreto Balduzzi si sarebbe notevolmente ammorbidito nella lotta alla ludopatia. Il democratico ha chiuso svelando la sua intenzione di proporre un emendamento al comma 10.
Il comma 10 dell’articolo 7, per intenderci, è quello che prevede che l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato debba tenere conto degli interessi del settore (anche economici) in fase di ‘ricollocazione dei punti della rete di raccolta del gioco’. La parte da emendare sarebbe proprio quella relativa al ricollocamento in base a tali principi.
Anche la deputata della Lega, Laura Molteni, ha palesato la sua insoddisfazione verso il Decreto Balduzzi, sotanzialmente ripetendo le posizioni di Sarubbi e aggiungendo addirittura che secondo il suo parere i video poker, le vlt e le newslot andrebbero vietate. Infine, secondo la Molteni i sindaci dovrebbero avere potere decisionale in materia di apertura di nuove sale giochi.