L'opinione autorevole arriva direttamente dal sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, che si è schierato apertamente contro la proposta di alzare il cosiddetto Preu sui giochi: secondo Polillo favorirebbe il gioco illegale.
L'opinione autorevole arriva direttamente dal sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, che si è schierato apertamente contro la proposta di alzare il cosiddetto Preu sui giochi: secondo Polillo favorirebbe il gioco illegale.
L'opinione autorevole arriva direttamente dal sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, che si è schierato apertamente contro la proposta di alzare il cosiddetto Preu sui giochi: secondo Polillo favorirebbe il gioco illegale.
Sono giorni ferventi per il mercato dei giochi, tra il possibile passo indietro sull'accorpamento dell'AAMS all'Agenzia delle Dogane e la discussione che si è tenuta ieri in materia fiscale. Dibattendo sul decreto di legge in materia di “assistenza delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare”, infatti, è emersa l'ipotesi di alzare il prelievo erariale dei giochi.
Aumenteranno le tasse sui giochi?
La proposta è del deputato del Partito Democratico, Rolando Nannicini, che addirittura ha proposto di alzare l'asticella fino al 20% del Preu, abbassando anche il payout fino al 70%. Questo passo servirebbe a garantire la copertura economica necessaria per adempiere alle disposizioni del decreto legge di cui sopra.
Ma il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, ha espresso la sua opinione contraria. “Occorre evitare di favorire indirettamente il gioco illegale rendendo meno attrattivo quello legale”. Gli ha fatto eco Alberto Giorgetti, deputato del Popolo delle Libertà, nonché ex sottosegretario con delega ai giochi, secondo il quale una mossa del genere renderebbe meno competitivo il gioco legale.
D'altra parte, il discorso di Polillo e Giorgetti non fa una piega: se per gli italiani diventa meno proficuo giocare usufruendo dell'offerta legale, perché le vincite si abbassano non solo come frequenza, ma anche come dimensione, c'è il serio rischio che questi preferiscano i canali illegali, nei quali ovviamente non esiste alcun tipo di tassazione.
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