Nel giro di un paio di mesi soltanto, il settore dei giochi ha perso circa il 24%. La crisi economica dunque ha raggiunto anche un settore che fino ad ora ne era sembrato se non immune, quantomeno molto più resistente rispetto ad altri.
Nel giro di un paio di mesi soltanto, il settore dei giochi ha perso circa il 24%. La crisi economica dunque ha raggiunto anche un settore che fino ad ora ne era sembrato se non immune, quantomeno molto più resistente rispetto ad altri.
Nel giro di un paio di mesi soltanto, il settore dei giochi ha perso circa il 24%. La crisi economica dunque ha raggiunto anche un settore che fino ad ora ne era sembrato se non immune, quantomeno molto più resistente rispetto ad altri.
Spesso si dice che in tempi di crisi, il settore dei giochi a pagamento sia l'unico a beneficiarne. Probabilmente è vero fino a quando tale crisi non si spinge a un punto tale da impedire a chiunque persino di giocarsi un euro al SuperEnalotto nella speranza di svoltare. Forse non siamo ancora arrivati a tanto, ma non ci siamo neppure così lontani.
Tempi duri anche per il gioco
Almeno questo è quanto emerge dagli ultimi dati, che rivelano come il settore delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento ha perso il 23,9% rispetto a due mesi fa. Se prendiamo soltanto giochi, lotterie e scommesse, il calo arriva addirittura al 24,32%. Anche nei confronti di aprile il dato è impietoso, con una perdita del 10,62%.
Probabilmente per arrestare questa emorragia, il settore dei giochi dovrebbe concentrarsi sull'online. Secondo Audiweb Database, infatti, il numero degli italiani connessi a internet almeno una volta è aumentato del 7,6% rispetto a 12 mesi fa (rilevamento di aprile). Ormai la connessione a internet sta diventando fondamentale per fare qualsiasi cosa, da pagare le bollette a giocare.
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