Giochi, la sentenza Costa-Cifone si fa sentire

Dopo la sentenza dell'Unione Europea in merito al caso Stanleybet, molte agenzie di scommesse stanno chiudendo, per poi aprire di nuovo affiliandosi a operatori esteri. Ma non ci avevano detto che non sarebbe cambiato nulla?

Alla faccia del “sarà tutto come prima”. Dopo la sentenza Costa-Cifone di alcuni mesi fa, con cui l'Unione Europea ha dato ragione al bookmaker Stanleybet, in Italia hanno cominciato a chiudere moltissime agenzie. Crisi? Affatto. I titolari hanno deciso di tagliare i ponti con il sistema italiano, affidandosi a bookmaker esteri.

Stanleybet ha creato un precedente da non sottovalutare

Ma in Italia, si sa, è costume chiudere il recinto dopo che i buoi sono già scappati. Così arriva l'appello di Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, il quale ipotizza che entro la fine dell'anno potrebbero chiudere oltre 1000 agenzie di scommesse, con il risultato di 7-13 mila posti di lavoro andati in fumo, e 850 milioni di euro in meno nelle tasche dello Stato.

Secondo Ginestra, il trend negativo è già iniziato, visto che la raccolta delle scommesse è calata del 10% nei primi quattro mesi del 2012. Se non verrà messo un freno all'apertura di agenzie legate ad operatori esteri privi di concessione, per Ginestra il sistema collasserà e spariranno due terzi delle agenzie legali.

Ma cos'è successo? Non ci avevano detto che la sentenza dell'UE sarebbe stata valida solo per Stanleybet? Evidentemente, come succede spesso, gli altri operatori esteri hanno semplicemente colto la palla al balzo, dato che comunque – come avevamo pronosticato – tale sentenza rappresenta un precedente importante. E siamo proprio sicuri che il fenomeno si arresterà soltanto al ramo delle agenzie di scommesse?

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Yazek