Il Tar dell'Emilia Romagna dissipa un dubbio che aveva colto parecchi operatori di mercato: la sentenza della Corte di Giustizia Europea non equipara le licenze straniere a quella italiana. Rigettata la richiesta sospensiva di Goldbet.
Il Tar dell'Emilia Romagna dissipa un dubbio che aveva colto parecchi operatori di mercato: la sentenza della Corte di Giustizia Europea non equipara le licenze straniere a quella italiana. Rigettata la richiesta sospensiva di Goldbet.
Il Tar dell'Emilia Romagna dissipa un dubbio che aveva colto parecchi operatori di mercato: la sentenza della Corte di Giustizia Europea non equipara le licenze straniere a quella italiana. Rigettata la richiesta sospensiva di Goldbet.
Ci eravamo chiesti se e quanto la Corte di Giustizia Europea, con l'ormai celebre “sentenza Stanleybet” di qualche settimana fa, avrebbe potuto minare il sistema di concessioni messo in piedi dagli organi di governo e dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Una prima risposta importante è arrivata dal Tar di Bologna.
La sede del Tar di Bologna
In buona sostanza, il Tar ha stabilito che la sentenza emessa a febbraio dalla Corte di Giustizia Europea non implica affatto che in Italia debba essere ritenuta valida qualsiasi licenza di gioco rilasciata da uno Stato membro dell'Unione, definendo con il termine “irrilevante” il fatto che un operatore ne possegga una.
Il Tar si è dovuto pronunciare in merito a una richiesta dell'operatore Goldbet, il quale, in possesso di una licenza austriaca, intendeva ottenere il permesso di operare in Italia, nonostante fosse privo di una regolare licenza rilasciata dall'AAMS, e nonostante la stessa Questura gli avesse negato l'autorizzazione di pubblica sicurezza.
Anche se in casi come questi abbiamo assistito spesso al ribaltamento delle sentenze, ciò che scaturisce dalla decisione del Tar di Bologna fa quantomeno un po' di iniziale chiarezza su una situazione che, dopo la sentenza Stanleybet, aveva cominciato a farsi piuttosto nebulosa. Il sistema delle concessioni italiane, almeno per ora, non sembra correre rischi.
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