La Corte dei Conti ha condannato le compagnie a una multa pazzesca: 2,5 miliardi di euro. Il motivo è che invece di risolvere il problema della connessione alla rete di controllo, hanno soltanto cercato di espandersi il più possibile.
La Corte dei Conti ha condannato le compagnie a una multa pazzesca: 2,5 miliardi di euro. Il motivo è che invece di risolvere il problema della connessione alla rete di controllo, hanno soltanto cercato di espandersi il più possibile.
La Corte dei Conti ha condannato le compagnie a una multa pazzesca: 2,5 miliardi di euro. Il motivo è che invece di risolvere il problema della connessione alla rete di controllo, hanno soltanto cercato di espandersi il più possibile.
Duro colpo alle dieci compagnie che offrono le newslot in Italia. La Corte dei Conti le ha condannate a una multa di circa 200.000 euro ciascuna, per un totale che arriva a 2,5 miliardi di euro. La sentenza è stata letta qualche giorno fa, ma nel pomeriggio di ieri sono venute alla luce anche le motivazioni precise.
Vlt nell'occhio del ciclone
Secondo la Corte dei Conti, ci sono prove evidenti del pressoché nullo impegno delle concessionarie nei confronti della connessione alla rete di controllo, quella deputata al mnitoraggio del flusso dei dati da parte del sistema centrale dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. L'operato delle compagnie di newslot, dice la Corte dei Conti, si è concentrato soltanto sull'espansione del proprio mercato.
A testimonianza di ciò, il fatto che nonostante i problemi riguardanti la rete suddetta, le compagnie di newslot abbiano continuato a domandare il via libera per l'installazione di altre macchine, “evidenziando uno sperpero di risorse pubbliche che ha messo in luce gravissime illegalità, che hanno escluso quasi del tutto l'esercizio del controllo pubblico sul gioco”, citando testualmente.
Oltre alle concessionarie, nell'affare legato alle newslot sono stati condannati pure Giorgio Tino e Antonio Tagliaferri, rispettivamente ex amministratore delegato e attuale direttore dei giochi dei Monopoli di Stato. Per Tino, la sanzione ammonta a 5 milioni di euro, mentre per Tagliaferri “solo” 2,5 milioni di euro. La faccenda però è ben lungi dall'essere risolta: le compagnie hanno già annunciato il ricorso.
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