Su circa 400.000 slot machine installate in tutta Italia, solo a Roma se ne contano più di 50.000. La passione degli italiani per questo gioco è innegabile, ma come sempre occhio a non esagerare e a farsi prendere la mano.
Su circa 400.000 slot machine installate in tutta Italia, solo a Roma se ne contano più di 50.000. La passione degli italiani per questo gioco è innegabile, ma come sempre occhio a non esagerare e a farsi prendere la mano.
Su circa 400.000 slot machine installate in tutta Italia, solo a Roma se ne contano più di 50.000. La passione degli italiani per questo gioco è innegabile, ma come sempre occhio a non esagerare e a farsi prendere la mano.
L’industria del gioco d’azzardo sta prendendo sempre più spazio, anche tra i media. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a parecchi servizi anche nei telegiornali. Certo, non sempre (anzi quasi mai) ciò che ci viene mostrato corrisponde a verità, per via dei soliti pregiudizi legati al gioco, ma è pur sempre sintomatico di quanto sta accadendo negli ultimi anni.
A Roma vanno pazzi per slot e vlt
E così scopriamo, grazie a un dossier di Libera, che in Italia ci sono circa 400.000 slot machine. Praticamente una slot ogni 150 abitanti, ovvero una in ogni piccola via di un paesino qualunque. Di queste, a Roma ne sono state installate la bellezza di oltre 50.000, il 12% del totale. La capitale d’Italia si prende dunque anche il titolo di capitale delle slot machine.
Solo nel 2010 a Roma sono state aperte 36 sale da gioco, per un totale di 294 provincia compresa. Se non basta a far capire la passione dei romani per le slot machine, basti pensare che in piazza Re di Roma esiste la sala da gioco più grande del Vecchio Continente: due piani con bingo, tre sale slot, vlt e un totale di 900 postazioni.
Chiaramente il proliferare di queste sale da gioco, soprattutto in una zona d’Italia molto lontana dai quattro casino italiani, ha messo in crisi l’industria tradizionale del gambling, cioè quella dei casino stessi. I quali dovranno trovare ben presto qualche contromisura, se non vogliono rimanere impantanati in una situazione di recessione che sta cominciando a diventare preoccupante.
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