Ieri, in Parlamento, sono stati proposti alcuni emendamenti alla manovra del Governo Monti, riguardanti il settore dei giochi. Tutti vogliono aumentare la tassazione, ma è giusto che anche i giochi diano il loro contributo o si sta esagerando?
Ieri, in Parlamento, sono stati proposti alcuni emendamenti alla manovra del Governo Monti, riguardanti il settore dei giochi. Tutti vogliono aumentare la tassazione, ma è giusto che anche i giochi diano il loro contributo o si sta esagerando?
Ieri, in Parlamento, sono stati proposti alcuni emendamenti alla manovra del Governo Monti, riguardanti il settore dei giochi. Tutti vogliono aumentare la tassazione, ma è giusto che anche i giochi diano il loro contributo o si sta esagerando?
In tempi di crisi, tutte le parti sociali devono contribuire per la salvezza del Paese, anche se, al solito, è più facile far pagare a chi ha sempre pagato. Senza addentrarci nel pericoloso campo politico-sociale, anche i giochi sono stati oggetto della Manovra, la quale come al solito si porta dietro una scia di emendamenti. Ieri, per esempio, sui giochi ne sono stati presentati diversi.
Si vuole abbassare anche il payout delle slot machine
Giustissimo che anche un settore florido come quello del gambling dia il suo contributo. Ma occhio, perché come diceva quel tale che di gambling ne sapeva parecchio, “puoi tosare una pecora molte volte, ma puoi scuoiarla una volta sola”. Così, se alcuni adeguamenti al sistema contributivo possono essere giusti e giustificabili, altri sembrano esagerati, e rischiano di comprimere il settore.
Raddoppiare la tassazione del bingo online, ad esempio, portandola dal 10% al 20%, indubbiamente significa far finire più soldi nelle casse dello Stato, ma significa anche, probabilmente, azzoppare nel lungo periodo questo tipo di gioco. E di emendamenti simili ce ne sono per tutti i gusti: dalle slot al PREU, passando per l'ippica e il poker live, che ancora non è partito ma già si vedrebbe raddoppiare la tassazione (dal 3% al 6%).
Naturalmente stiamo parlando solo di emendamenti, che devono ancora essere eventualmente approvati. Il punto è, però, che il settore dei giochi non può essere messo alle strette, benché ovviamente debba contribuire come tutti gli altri settori, altrimenti si corre il rischio di soffocarlo. E invece di una ripresa economica, nel medio-lungo periodo potremmo trovarci tutti nuovamente in recessione. Quale pecora scuoieremo, allora?
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Scritto da CIW Staff