Quando i media e i politici si occupano di giochi da casino, o comunque di tutto ciò che prevede giocare con soldi veri, finiscono quasi sempre a parlare di dipendenza e gioco compulsivo. La loro soluzione? Semplicemente proibire!
Giochi da casino, proibire non serve a nulla!
Quando i media e i politici si occupano di giochi da casino, o comunque di tutto ciò che prevede giocare con soldi veri, finiscono quasi sempre a parlare di dipendenza e gioco compulsivo. La loro soluzione? Semplicemente proibire!
Sfogli il giornale, o guardi un tg, e ti imbatti nel solito articolo/servizio sul mondo dei casino online, dei giochi d'azzardo, del poker, delle scommesse e così via. Di solito si parte con qualche numero, qualche dato buttato lì per impressionare. Poi lentamente il focus si sposta, quasi immancabilmente, sui problemi del gioco compulsivo, sulla dipendenza da gioco d'azzardo. E poi arriva l'immancabile tragedia.
La dipendenza dal gioco è un problema, ma va affrontato in modo giusto…
“Padre di famiglia sperpera tutti i risparmi giocando a poker”, “Ventenne ruba in casa per andare a giocare al casinò“, “Madre trascura i figli per stare attaccata ai casino online” e variazioni sul tema. Segue parere del cosiddetto esperto di turno, che finisce immancabilmente per cassare tutto ciò che lega il concetto di gioco al concetto di denaro.
Insomma, quando di casino online & affini se ne occupano i media più seguiti, finisce sempre male. Non che, invece, quando a occuparsi dell'argomento sono i politici le cose vadano meglio. L'ultima uscita (sparata?) in ordine di tempo è del deputato Udc Antonio De Poli, membro della Commissione Affari Sociali, convinto che le slot machine siano un male assoluto da sradicare completamente.
De Poli ha proposto di bandire da qualsiasi luogo o esercizio pubblico, circoli e associazioni comprese, tutti i tipi di slot machine, ufficialmente per “ridare dignità al gioco”. Il deputato conclude la sua arringa dichiarando che un Paese civile come l'Italia dovrebbe “contrastare tutto ciò che crea forme di dipendenza patologiche assimilabili all'abuso di alcolici o di sostanze stupefacenti”.
… non certo bandendo i giochi da casino!
Partiamo dal presupposto che dando per buone le parole di De Poli si dovrebbe vietare la vendita di alcolici a bar, supermercati e ristoranti, dalla birra al vino passando per il digestivo. Naturalmente dovremmo scordarci la nostra bella fetta di Saint-Honorè a fine pasto, a meno di sostituire il maraschino (o il rhum) con, che so, il rosolio. E se dopo una bella abbuffata vi viene la febbre, niente sciroppo: contiene alcol!
Scherzi e paradossi a parte, il proibizionismo non può essere la soluzione, come già storicamente accertato. Non dobbiamo neppure nasconderci dietro a un dito, per carità: il gioco compulsivo è una realtà, la dipendenza da casino online & affini esiste e va combattuta, ma con i giusti mezzi e soprattutto senza impedire a chicchessia di potersi divertire come più gli aggrada.
Ecco, conoscere in maniera approfondita il fenomeno dei giochi da casino, dalle slot al poker, aiuta. Mentre parlarne male per partito preso, o senza cognizione di causa, non fa altro che creare un inutile clima oppressivo e negativo su un fenomeno di livello globale, a cui non può essere appiccicata l'etichetta di “demone” a prescindere. Dialogo, confronto e soprattutto strumenti efficaci per la lotta alla dipendenza sono le parole chiave. Non certo proibire, chiudere e impedire.
Vieni a commentare questo e altri articoli sul nostro forum!
Scritto da CIW Staff
