Stanleybet, il bookmaker inglese che ha puntato i piedi contro le norme dell'AAMS, non cambia idea: se il Tar del Lazio gli darà torto, si appellerà addirittura al Consiglio di Stato. Ma esiste davvero un rischio per tutti i casino online?
Stanleybet, il bookmaker inglese che ha puntato i piedi contro le norme dell'AAMS, non cambia idea: se il Tar del Lazio gli darà torto, si appellerà addirittura al Consiglio di Stato. Ma esiste davvero un rischio per tutti i casino online?
Stanleybet, il bookmaker inglese che ha puntato i piedi contro le norme dell'AAMS, non cambia idea: se il Tar del Lazio gli darà torto, si appellerà addirittura al Consiglio di Stato. Ma esiste davvero un rischio per tutti i casino online?
Adesso non si scherza più. I casino online, realtà italiana dal 18 luglio scorso, hanno un “nemico” in comune: Stanleybet. Il famoso bookmaker inglese ha fatto sapere che qualora il Tar del Lazio non dovesse accogliere la propria istanza si appellerà al Consiglio di Stato. Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo la situazione per chi non la conoscesse.
Il palazzo del Tar del Lazio
Secondo Stanleybet, le leggi italiane in materia di giochi online non sarebbero conformi alle “norme e ai principi vincolanti del diritto comunitario”. In poche parole, Stanleybet asserisce che l'Italia dovrebbe adeguarsi alle leggi sul libero mercato dettate dall'Unione Europea, cosa che secondo il bookmaker in questo momento non sta avvenendo.
Il suo ricorso al Tar del Lazio ha di fatto bloccato per diversi mesi l'assegnazione delle nuove licenze di gioco, decisione presa dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato onde evitare potenziali conseguenze più gravi. Curiosamente, Stanleybet sarebbe anche felice di acquistare una licenza dall'AAMS, anche se non alle condizioni di quest'ultima.
L'Aams è presa tra due fuochi?
Ma cosa rischiano dunque i casino online italiani che hanno già una licenza e quelli che invece non la posseggono ancora? Teoricamente i primi dovrebbero essere al riparo da qualsiasi conseguenza, mentre per i secondi il discorso si fa più complicato. Dal punto di vista legale la querelle potrebbe proseguire a lungo e costringere l'AAMS a limitare, o addirittura bloccare, la concessione di nuove licenze.
In realtà, per quanto Stanleybet stia cercando di fare la parte del duro, la situazione potrebbe essere soltanto una bolla di sapone. È notizia di ieri, infatti, che il bookmaker ha rinunciato all'azione cautelare durante l'udienza al Tar del Lazio dello scorso 28 ottobre, cosa che di fato ha sbloccato il rilascio di 17 licenze. Ne sapremo comunque di più il 13 dicembre, giorno fissato per il giudizio di merito del Tribunale stesso.
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Scritto da CIW Staff