I centri trasmissione dati dovranno pagare l’8% sulla raccolta presunta. La stangata colpisce anche le VLT e le newslot, che vedranno la percentuale dei premi erogati tagliata di 4 punti. Con buona pace dei giocatori.
Giusto ieri parlavamo delle voci che si stavano rincorrendo nella sala dei bottoni, circa la possibilità che nella legge di stabilità fossero inserite norme atte ad alzare il prelievo fiscale sul settore dei giochi. Come pronosticato, ecco arrivate puntuali le nuove tasse, che coinvolgono praticamente la totalità del mercato.
Sì, perché alla fine non solo i cosiddetti CTD (centri trasmissione dati), cioè quegli operatori che sono presenti in Italia ma non hanno una licenza, ma anche newslot e VLT saranno toccate dall’aumento dell’imposizione fiscale. Ai primi verrà chiesto di pagare un 8% sulla raccolta presunta – visto che dati certi non ce ne sono.
La vera stangata arriva però sulle VLT e sulle newslot, e come spesso accade in Italia, a pagare saranno i consumatori, in questo caso gli appassionati di gambling. I premi, infatti, verranno tagliati del 4% per entrambi questi sotto-settori: quelli delle VLT passeranno dall’85% all’81%, quelli delle newslot dal 74% al 70%.
Secondo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, solo dalle slot machine lo Stato percepirà circa 1 miliardo di euro in più. Ma c’è preoccupazione per l’effetto-boomerang: e se i giocatori, scontenti di vincere meno denaro, dovessero tornare a rivolgersi prevalentemente al mercato nero?