Una ricerca effettuata dall’Ipsos, noto istituto di statistica, ha scoperto come la maggior parte degli italiani non abbia modificato le proprie abitudini di gioco negli ultimi anni, nonostante la crisi.
Una ricerca effettuata dall’Ipsos, noto istituto di statistica, ha scoperto come la maggior parte degli italiani non abbia modificato le proprie abitudini di gioco negli ultimi anni, nonostante la crisi.
Una ricerca effettuata dall’Ipsos, noto istituto di statistica, ha scoperto come la maggior parte degli italiani non abbia modificato le proprie abitudini di gioco negli ultimi anni, nonostante la crisi.
La crisi economica che ha colpito un po’ tutto il mondo non ha certo risparmiato l’Italia. Eppure, a quanto emerge da una ricerca condotta dall’istituto di statistica Ipsos, il 65% degli italiani ha continuato a spendere più o meno le stesse cifre nel settore dei giochi, anche negli ultimi due o tre anni.
La ricerca è stata presentata ieri, a Milano, durante un convegno intitolato ‘Parliamo di food a 365 giorni dall’Expo’. Chiaramente la ricerca dell’Ipsos verteva su tutti i consumi in generale (anche quelli di cibo ovviamente), ma a noi quel che interessa è ovviamente solo la parte che riguarda il mercato dei giochi.
Come detto, due italiani su tre non hanno modificato le proprie abitudini di spesa. Il 26% invece ha detto di aver diminuito molto, con un 7% che ha affermato di aver diminuito un po’ e il 2% che invece ha addirittura aumentato il denaro speso per giocare. I cambiamenti più notevoli si sono riscontrati nella spesa per ceni/pranze fuori casa, vacanze, abbigliamento e svago (cinema, concerti, ecc.).
Nando Pagnoncelli, storico presidente di Ipsos, a IlSole24Ore Focus ha spiegato: “Il persistere della crisi ha portato a un’evoluzione delle sensibilità del consumatore: un cambiamento strutturale. Oggi è più selettivo, critico, complesso e fantasioso, perché ha dovuto affrontare il disinganno e inventarsi delle manovre anticrisi”.