A rivelarlo è un sondaggio di Voices from the Blogs, progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Milano: analizzati 10.000 tweet. A quanto pare non sono i diretti interessati a demonizzare il gioco.
A rivelarlo è un sondaggio di Voices from the Blogs, progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Milano: analizzati 10.000 tweet. A quanto pare non sono i diretti interessati a demonizzare il gioco.
A rivelarlo è un sondaggio di Voices from the Blogs, progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Milano: analizzati 10.000 tweet. A quanto pare non sono i diretti interessati a demonizzare il gioco.
I media nazionali, e parecchi esponenti politici, non perdono occasione di lanciare attacchi pubblici al settore dei giochi in Italia. Spesso, il gambling viene demonizzato e si sparano numeri a casaccio, soprattutto per quanto riguarda la ludopatia. Fortuna che ogni tanto qualche voce fuori dal coro riporta la situazione alla realtà dei fatti.
Come ad esempio la ricerca condotta da ‘Voices from the Blogs’, progetto dell’Università degli Studi di Milano che guarda alla Rete. Sono stati analizzati circa 10.000 tweet sull’argomento-gambling e i dati raccolti disegnano un quadro molto diverso da quello che spesso ci viene presentato dagli organi di stampa.
L’84,8% degli utenti sa di cosa parla, visto che ha dichiarato di avere molta familiarità con il settore dei giochi: solo l’8% gioca raramente e il 7,2% non ha mai giocato. Il bello di questa ricerca è che si tratta di tweet spontanei, dunque nei contenuti non c’è alcuna forma di condizionamento da parte di eventuali intervistatori.
Ne emerge una situazione molto chiara: il 41,8%, quasi uno su due, ha dichiarato che il gioco legale è soltanto una forma di svago. Solo il 16,6% afferma che si tratti di una malattia, mentre l’11,9% pensa che il gioco sia un modo per svoltare nella vita; per l’11,1% è una fregatura, per il 9,4% si tratta di un furto e per il 9,2% di una svolta.