Sta facendo molto discutere l’iniziativa, voluta da RCS, di lanciara Gazza Bet, l’applicazione delle scommesse targata Gazzetta dello Sport. Una tendenza che sta prendendo piede non soltanto in Italia.
Se il quotidiano diventa una sala giochi online
Sta facendo molto discutere l’iniziativa, voluta da RCS, di lanciara Gazza Bet, l’applicazione delle scommesse targata Gazzetta dello Sport. Una tendenza che sta prendendo piede non soltanto in Italia.
Come ormai tutti gli sportivi sapranno, a breve dovrebbe partire Gazza Bet, sito di scommesse online voluto da RCS e, come si evince dal nome, affiancato alla Gazzetta dello Sport. Una decisione che ha sollevato un polverone, soprattutto nella redazione della rosea, che ha persino scioperato per protestare contro tale decisione.
Una scelta, questa, che a quanto pare non è sola prerogativa del principale quotidiano nazionale a tema sport. Anche il noto Guardian, testata britannica, ha deciso di lanciarsi nel mondo delle scommesse, tramite Gowager.co.uk. E lo ha fatto addirittura prima della Gazzetta dello Sport. Persino Mirror e Sun hanno aperto addirittura ai giochi da casinò online.
Giusto? Sbagliato? Sicuramente poco conveniente, nel senso ‘morale’ del termine. Non perché il gambling sia sbagliato o brutto di per sé, ovviamente. Ma gli organi di informazione sarebbe bene che rimanessero tali, e che non mischiassero le notizie alle scommesse. Un quotidiano come la Gazzetta dello Sport dovrebbe rimanere imparziale.
Chi ci dice che alla redazione non sia suggerito di pilotare qualche news in modo da spostare i volumi delle scommesse di una o più determinate partite da una parte o dall’altra? Forse stiamo facendo soltanto della dietrologia, ma capiamo e solidarizziamo con la redazione del quotidiano sportivo. La Gazzetta dello Sport è, e dovrebbe sempre rimanere, soltanto un organo di informazione.
