Dunque abbiamo visto come nasce un gioco da casinò, cosa bisogna fare inizialmente per renderlo accattivante, come presentarlo in un casinò e come fare del buon marketing. E adesso che cosa ci manca?
Dunque abbiamo visto come nasce un gioco da casinò, cosa bisogna fare inizialmente per renderlo accattivante, come presentarlo in un casinò e come fare del buon marketing. E adesso che cosa ci manca?
Dunque abbiamo visto come nasce un gioco da casinò, cosa bisogna fare inizialmente per renderlo accattivante, come presentarlo in un casinò e come fare del buon marketing. E adesso che cosa ci manca?
Siamo giunti alla quarta e ultima parte della nostra serie di articoli su come si crea un nuovo gioco da casinò. Abbiamo visto alcuni esempi vincenti, abbiamo impostato le regole e il vantaggio della casa, abbiamo capito come fare per presentarlo al manager di un casinò e come cercare di fare del marketing sensato. E poi?
Poi ovviamente dovrete ricordare quanto disse Roy Ritner Jr (ricordate? L’inventore dello Shanghai Poker): “La competizione è spietata. Ci sono letteralmente centinaia di casinò approvati, ma solo pochi sono arrivati nelle sale dei casinò”. E Ritner lo sa bene, visto che suo padre è stato uno dei primi proprietari di un casinò a Las Vegas.
Lo Shanghai Poker di sua invenzione è passato attraverso numerose prove, ma ha ottenuto anche un buon successo in alcune sale tipo il Commerce Casinò (California) e il Palace Station (Las Vegas). L’obiettivo è avere fiducia, avere tutti i documenti a posto, assicurarsi che il gioco sia facile da capire e divertente da giocare, e facile da gestire per i dealer. E poi bisogna insistere, senza farsi scoraggiare da eventuali insuccessi iniziali.
Ovviamente, alla fine, possono arrivare pure le soddisfazioni. Quali? Riprendiamo nuovamente le parole di Ritner: “Il successo vale una vita di royalties, perché un gioco di successo con 200 tavoli può valere fino a 2 milioni di dollari l’anno per chi ne possiede il brevetto”. Senza contare il mercato dei giochi da casinò online.
A questo punto, be’, non ci resta che augurarvi buona fortuna… in tutti i sensi!