Nei prossimi giorni, la classe politica italiana è chiamata a discutere nuovamente sul disegno di legge sulla ludopatia. Il Movimento 5 Stelle in particolare ha proposto molti emendamenti.
Ludopatia, gli emendamenti al ddl proposti
Nei prossimi giorni, la classe politica italiana è chiamata a discutere nuovamente sul disegno di legge sulla ludopatia. Il Movimento 5 Stelle in particolare ha proposto molti emendamenti.
Nonostante la discussione politica sia tendenzialmente bloccata sul decreto legge Imu-Bankitalia, la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha in previsione di valutare i numerosi emendamenti proposti dalle forze politiche al disegno di legge sulla ludopatia. Proposte che arrivano più o meno da tutti gli schieramenti politici.
Particolarmente attivo il Movimento 5 Stelle, che ha chiesto tra le altre cose una moratoria di cinque anni sull’introduzione di nuovi giochi, oltre all’obbligo di un corso di formazione di 20 ore per tutti gli esercenti che intendono offrire giochi d’azzardo nei loro locali, pena la sospensione della concessione per gli apparecchi.
Inoltre, tra gli argomenti anche l’ormai arcinota tessera del giocatore, che secondo il M5S dovrebbe permettere al possessore di spendere, al mese, al massimo un quinto del reddito percepito. Inoltre, la tessera dovrebbe impedire di giocare per più di mezzora consecutiva, per un totale massimo di due ore al giorno.
Infine, il M5S chiede inoltre che a finanziare il fondo per la lotta contro la ludopatia sia un prelievo dell’1% sulle somme giocate, il 10% dei canoni di concessione delle sanzioni e dei premi non riscossi, con una cifra di 50 milioni di euro riservati alle famiglie dei giocatori patologici. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
